(questo pezzo è stato pubblicato sul Vaglio.it nel Marzo del 2013)
I risultati delle ultime elezioni italiane, con la vittoria così schiacciante di un comico, hanno generato in giro per il mondo reazioni di sorpresa e curiosità. Eppure non è certo la prima volta che un uomo di spettacolo entra in politica e riesce a raggiungere anche ottimi risultati. Si pensi, ad esempio, all’America di Reagan, prima attore brillante e poi presidente della Repubblica o a Schwarzenegger, culturista, attore e poi governatore della California. Oppure ci sono gli esempi in Brasile con Tiririca, prima clown professionista e poi deputato e in Israele con l’ottimo risultato alle ultime elezioni di Lapid, prima giornalista e poi leader di partito.
Però, la storia più strana legata a candidati bizzarri alle elezioni è quella che vide in America correre per la poltrona presidenziale un personaggio nato sulle strisce di un fumetto. Questa è la storia della campagna Duke2000 e del candidato alle presidenziali americane l’Ambasciatore Duke.
L’inventore di questa assurda e divertentissima storia si chiama Garry Trudeau ed è uno degli autori di fumetti più letti in USA. Nel 1968 Trudeau a soli 20 anni iniziò la sua carriera di fumettista pubblicando sul giornale dell’università di Yale le prime strisce con protagonista Michael Doonesbury. Le storie di Trudeau di quel periodo raccontavano la vita del campus e le disavventure di Doonesbury, studente allampanato e imbranato, alle prese con gli anni della rivoluzione, della droga e delle libertà sessuale. Dopo due anni Trudeau riuscì a far pubblicare la striscia di Doonesbury sui quotidiani nazionali, il successo fu folgorante tanto da fargli vincere il premio Pulitzer 1975.
Trudeau ha allora solo 27 anni, i suoi fumetti vengono letti ogni mattina da milioni di Americani, ed è il primo autore di fumetti a vincere il premio Pulitzer. Il presidente Ford dirà “sono tre le maggiori fonti di informazione che ci tengono aggiornati su cosa accade a Washington: i mass-media elettronici, i giornali e Doonesbury – non necessariamente in quest’ordine”.
Doonesbury è un fumetto che racconta l’America e le sue contraddizioni, lo fa con ironia e sarcasmo tagliente, prendendosi gioco di tutti, dai politici di Washington alle grandi multinazionali del tabacco. La storia, come detto, parte nel campus di un Università, l’immaginaria Walden, quando si incontrano il liberal Doonesbury e il suo compagno di stanza B.D., repubblicano e quarterback della squadra di football locale.
Da allora alla saga disegnata da Trudeau si sono aggiunti centinaia di altri personaggi, i parenti e gli amici dei due e tutti i compagni della comune dove Doonesbury ha vissuto durante gli anni ‘70. Nel cast spicca in particolare Zonker, nullafacente e studente a vita. Nel corso degli anni diventerà prima campione mondiale di abbronzatura, poi baronetto d’Inghilterra ed infine tata ufficiale della figlia di B.D.
Doonesbury dopo essere stato un hippie rivoluzionario negli anni ‘70, negli anni ‘80 si risveglia da un sogno (letteralmente) come dipendente di una società pubblicitaria. Sul finire degli anni ‘90 fonda una software house che fallirà dopo l’esplosione della bolla speculativa del 2001.
B.D. partecipa alla guerra del Vietman e parte poi volontario per la prima e per la seconda guerra nel Golfo. Proprio questa sua ultima disavventura è al centro di “La lunga strada verco casa” uno dei più bei cicli disegnati da Trudeau, la storia in cui B.D. perde una gamba durante una missione in Iraq. Trudeau racconta la sofferenza di un uomo ferito e mutilato che, una volta rispedito a casa, attraversa duri anni di depressione prima di poter finalmente accettare il dramma che ha vissuto.
E infine c’è Zio Duke, l’eroe della storia che vogliamo raccontarvi. Un personaggio che Trudeau inventò per prendere in giro Hunter Stockton Thompson, giornalista di Rolling Stone e autore di “Paura e disgusto a Las Vegas”. Zio Duke nel corso degli anni è stato: ambasciatore americano in Cina, manager dei Washington Redskins, lobbysta per la NRA (la lobby delle armi), mediatore in Iran, trafficante di droga, zombie, proprietario di un industria di profilattici, massimo proconsole di Panama ed infine nel 2000 si è candidato alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America.
Molti ricordano la campagna del 2000, quella che vide contrapporsi Al Gore e George W. Bush, come una tra le più noiose ed insulse della storia americana. L’America veniva da otto anni di amministrazione Clinton, un presidente che era stato amatissimo, ma che negli ultimi anni aveva dovuto affrontare scandali sempre più imbarazzanti. Il suo vice e candidato per il Partito Democratico, Al Gore, era un uomo che non riusciva ad emozionare gli americani. Il candidato dei Repubblicani era il governatore del Texas George W. Bush, un uomo ignorante con pochissimo carisma.
Trudeau ebbe allora un colpo di genio, la trovata goliardica per ridicolizzare tutto il sistema politico americano: candidare un personaggio dei fumetti. Ma al contrario dei politici in carne ed ossa, il suo Duke sarebbe stato sincero, non sarebbe stato moderato, avrebbe detto ciò che tutti i politici di Washington pensavano. Ad esempio le proposte di Duke in politica estera avevano l’unico obiettivo di invadere tutti i paesi da cui l’America avesse potuto rubare il petrolio. Per la scuola, invece, l’ex ambasciatore proponeva di licenziare tutti i professori e di creare un canale televisivo via cavo dove trasmettere le lezioni.
Duke si comportava come un vero e proprio candidato, aveva un suo sito internet con tutte le sue proposte elettorali, aveva una lista di possibili candidati per il governo (come ad esempio Martha Stewart come Secretary of Housing), partecipava ai talk show. Fu perfino creato un modello digitale del personaggio che permise all’Ambasciatore Duke di partecipare al Today Show o di essere intervistato da Larry King.
Purtroppo sappiamo tutti come andarono a finire quelle elezioni. I candidati delusero a tal punto gli americani, che questi non seppero chi scegliere e i due praticamente pareggiarono, costringendo gli USA ad un lungo e triste riconteggio delle schede.
Duke purtroppo non poté mai partecipare ufficialmente a quelle elezioni perché pare che, per una qualche strana legge elettorale, ai personaggi di fantasia non sia permesso candidarsi a libere elezioni.
p.s. In Italia Doonesbury è stato pubblicato sulle pagine di Linus. Il suo traduttore ufficiale è stato per molto tempo Enzo G. Baldoni. Quando Baldoni fu ucciso in Iraq, Garry Trudeau gli dedicò una striscia con tutti i suoi personaggi più famosi. La striscia venne poi pubblicata sulla copertina di un numero speciale di Linus dedicato alla memoria di Baldoni “un uomo di pace”.
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Per chi vuole approfondire:
Doonesbury. La lunga strada verso casa di Garry Trudeau
Editore: Arcana (23 marzo 2006)
Collana: Controculture
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8879664115
ISBN-13: 978-8879664110