Criature [s1e4]

Quarta settimana del progetto Criature. Ecco cosa è successo dall’ultima volta.

Questa settimana abbiamo lanciato la nostra newsletter. Ci si iscrive inserendo la vostra mail nel form fastidioso che vi è comparso davanti dopo esattamente 5 secondi che eravate arrivati su questa pagina.

Ecco cosa c’era nella prima mail che è arrivata agli iscritti.

Le News di Criature

Per sapere sempre cosa succede a San Cupo

Ciao e grazie per esserti iscritto a questa newsletter. Promettiamo che non saremo troppo fastidiosi, ti invieremo solo lo stretto indispensabile per poter seguire la nostra storia (anzi, le nostre storie).

Se hai dei suggerimenti da darci o se non ti piace qualcosa che scriviamo, perché non ci mandi un messaggio così ne parliamo?

Se invece ti piace quello che stiamo facendo, perché non ne parli in giro e ci fai un po’ di pubblicità?

Sotto trovi una lista dei racconti che sono usciti questa settimana e il link ad una bella canzone che secondo noi si accompagna molto bene alla lettura.

Se ti sei perso qualche vecchio racconto, il nostro consiglio è sempre quello di tenere d’occhio questa pagina su Medium.

Alla prossima settimana e buona lettura,
Antonio & Flavio

La canzone del weekend

Questa settimana la canzone è stata scelta da Flavio Ignelzi e si tratta di Gone In Bloom and Bough di Caspian.

How does it feel to wonder?
How does it feel to know who we are?
I cannot find no other
I cannot find my way back to when my sun died

I racconti di questa settimana

Tredici più uno

di Flavio Ignelzi

Episodio 4

Il pulmino era vuoto e a Evaristo aveva iniziato a montare un grumo di agitazione dallo stomaco su, fino alla gola.

Aveva accostato alla cunetta, tirato il freno a mano, azionato le quattro frecce e col motore ancora borbottante si era alzato e si era fatto due volte il corridoio del pulmino, avanti e indietro, avanti e indietro, per essere sicuro che i bambini non fossero nascosti da qualche parte. Magari gli stavano facendo uno scherzo.

Niente. Non c’era nessuno. Il pulmino era veramente vuoto.

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Il rumore degli angeli

di Paolo Moreschi

Capitolo 4. Arriva la RAI

Ufficio del maresciallo Parodi, caserma CC di san Cupo ai Monti. Tira una gran brutta aria. Il maresciallo siede alla sua scrivania, come al solito ingombra di fascicoli in ordine sparso e col solito posacenere che però ora è più pieno del solito.

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p.s. Paolo ha iniziato a pubblicare i suoi capitoli anche su Medium. Li trovate sulla pagina delle Storie di Criature o sul suo account.

1 / 13 [criature]

di Nunzio Castaldi

Terzo capitolo: Jalandhar

Il 18 febbraio scorso, a Jalandhar, in India, uno scuolabus si scontra con un grosso veicolo, e la tragedia è evitata per un nulla. Sullo scuolabus, 13 bambini, tutti feriti, in modo più o meno lieve. Nella foto che ritrae l’impatto, s’intravvede chiaramente il nostro scuolabus giallo.

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Pecche e peccati

di Andrea Partiti

#3

Don Emilio sedeva rigido sulla sua poltrona, pensoso.

Betta lo fissava, dopo essersi levata dal petto la notizia del giorno. Forse dell’anno. Forse del decennio per San Cupo ai Monti. Accanto a lei, in piedi, stavano le altre tre vecchine accorse una alla volta a integrare le notizie. Pendevano dalle labbra dell’arciprete.

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Come partecipare

Criature nasce da un’idea di Flavio Ignelzi e Antonio Furno ed è un progetto di scrittura collettiva.

Criature è un storia a puntate che racconta gli eventi che si svolsero nel paese di San Cupo ai Monti. Criature ha una cadenza settimanale.Sei ancora in tempo per iniziare a scrivere con noi. Mandaci una mail o contattaci sui nostri canali social.

Twitter su https://twitter.com/lecriature
Facebook su https://www.facebook.com/lecriature

 

Pubblicità

Criature [s1e3]

Terza settimana del progetto Criature. Ecco cosa è successo dall’ultima volta.

Il brano scelto questa settimana è stato Mothers of the disappeared, l’undicesima ed ultima canzone dell’album The Joshua Tree degli U2.

 

Questa settimana abbiamo pubblicato un comunicato stampa che è stato ripreso da un po’ di siti.

Abbiamo trovato due nuovi autori: Nunzio Castaldi e Andrea Partiti.

Visto che i racconti su Medium stavano diventando tanti, abbiamo deciso di creare una “pubblicazione”. Si trova a questo link qua.

criaturehome

la home page di Criature su Medium

 

Questi che seguono invece sono i link ai nuovi capitoli delle storie di Criature. Vi ricordo che, se volete partecipare anche voi è sufficiente mandarci un messaggio (ma potete lasciare anche un commento qua sotto). Continua a leggere

Criature [s1e2]

Seconda settimana del progetto Criature. Ecco cosa è successo dall’ultima volta.

Tredici più uno

di Flavio Ignelzi

Episodio 1

Il vento non smetteva mai, da quelle parti.

“Camilla finisci il latte.”

La tv trasmetteva Uno Mattina Estate. Anche se l’estate era finita da un pezzo. Settembre e la Oria, il vento di nord-est, chiudevano l’estate, da quelle parti.

A chiave. A quattro mandate.

L’estate di San Cupo ai Monti.

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Oggi nasce una criatura

Era un periodo felice per me. Con l’associazione che avevo aiutato a fondare avevamo pubblicato un bel libro di fumetti e racconti. A casa era appena arrivata la terza bimba. Il lavoro era pieno di soddisfazioni. Niente poteva andare storto.

Anche Flavio aveva da poco chiuso un progetto importante, aveva pubblicato il terzo volume degli Oschi Loschi, un trittico di libri che aveva creato e curato.

Perciò ci incontrammo e decidemmo di fare qualcosa insieme. Durante un paio di viaggi tra Benevento e la zona industriale di Napoli, parlammo di riviste online, di racconti e di illustrazioni.  Continua a leggere

auto nel parco

Criature – Terra e Fango (1 di 7)

criature

San Cupo ai Monti è un piccolo paesino della Campania. Non è vicino al mare, ma non è nemmeno in montagna. I suoi abitanti, i sancupesi, hanno la fama di essere schivi e perfino un po’ asociali. La verità è che quello che in molti scambiano per cattivo carattere, è una forma antica di orgoglio e amor proprio.

Per capire bene quale sia la mentalità di questa gente ci sono diverse storie che si potrebbero raccontare. Ad esempio c’è quella del ragazzo che scomparve negli anni 80.

Il ragazzo era figlio del barbiere del paese e nel locale del padre faceva il garzone. Tutti i maschi di San Cupo gli avevano elargito un po’ di mancia alla fine di una barba, di un taglio di capelli, di una passata di nero sull’argento di una tempia.

La storia di Giorgio, così si chiamava, iniziò quando durante un lunedì mattina, sfruttando il giorno di chiusura del locale paterno, decise di andare a cacciare funghi nel bosco. Non c’era molto altro da fare in paese, San Cupo non era troppo lontana dalle grandi città, ma era separata dal resto del mondo da decenni di evoluzione sociale. Discoteche, bar, pub e sale giochi erano lontani solo qualche decine di chilometri, ma separate da un abisso di diffidenza ed incomprensione. Al giovane Giorgio, per poter impiegare il tempo libero dei lunedì, non restava altro che inforcare un cestino di vimini e girare per i boschi alla ricerca di porcini e cantarelli.

Fu durante il percorso che lo portava verso i boschi, mentre camminava lungo la strada provinciale, che Giorgio perse l’uso delle gambe e cadde a terra.

Fu ritrovato da un contadino che passava di là col suo trattore. Quella fu l’ultima persona di San Cupo che vide Giorgio. Si seppe che il ragazzo fu portato in ospedale e da lì riportato a casa in paese. Dopo qualche giorno il padre tornò ad aprire la bottega e la madre si rivide in giro per il paese a far commissioni, come se nulla fosse successo. Giorgio era un argomento di cui entrambi non parlavano mai, si sapeva che il ragazzo era accudito con amorevoli cure a casa, ma nessuno ebbe più la possibilità di incontrarlo. Giorgio scomparve dal paese. Dopo qualche anno un silenzioso funerale portò finalmente Giorgio fuori di casa per restituirlo al ricordo commosso del paese.

Per chi vive fuori San Cupo il comportamento dei genitori di Giorgio potrebbe sembrare crudele e spietato, ma sarebbe sbagliato giudicare i due con il metro dei forestieri. A San Cupo nessuno parla mai delle proprie disgrazie, le difficoltà vanno nascoste agli altri, non bisogna mai chiedere aiuto. La vita a San Cupo è sempre stata dura, i sancupesi sono gente povera cresciuta combattendo con terre sterili e montagne aride. Qui bisogna farcela da soli, chi non ce la fa non è forte abbastanza. Se il buon Dio ti manda una disgrazia devi dimostrargli di essere in grado di affrontarla. Solo chi è forte abbastanza ce la fa da solo.

Non era cattiveria quella del barbiere e di sua moglie, era amore per il figlio, era rispetto.

Erano passati molti decenni dalla morte di Giorgio, anche il barbiere e sua moglie erano morti. San Cupo era cambiata, la modernità era arrivata perfino lì, ma lo spirito delle genti era sempre quello. Le radici delle persone erano ancora piantate tra le miniere abbandonate di Contrada Razzi e il vecchio palazzo degli Ortona nel centro della piazza.

Fu solo un caso perciò che la scomparsa dei bambini avvenisse proprio su quella statale dove Giorgio era caduto tanti anni prima. Chissà se almeno uno dei genitori dei tredici bimbi scomparsi se ne ricordò quando la polizia li chiamò per cercare di spiegare loro cosa fosse successo.

Fu per caso che su quella strada si incontrarono due storie tanto lontane, ma abbracciate da un comune dolore.

(Criature è un progetto di scrittura creativa a cui tutti possono partecipare. Criature ha una pagina Facebook e un account Twitter. Per partecipare è sufficiente mandare un messaggio e chiedere il manuale con le regole. Criature è un storia a puntate scritta e pubblicata da diversi autori che raccontano lo stesso evento che si svolge nel paese fittizio di San Cupo ai Monti. Per leggere i racconti di Criature è sufficiente seguire la pagina Facebook o l’account Twitter.)