Roba bella da leggere, ascoltare e guardare (#2)

Lista settimanale di roba bella che ho letto, podcast e video interessanti.

Vent’anni di MAME (1997-2017)

Sono passati già vent’anni dall’uscita del MAME, il più famoso emulatore di videogiochi della storia. Su Outcast, Andrea Babich celebra l’evento con una serie di articoli belli e commoventi. Qui c’è il secondo episodio.

Ma intanto, a guardare indietro, la cultura stessa del retrogaming come oggi lo conosciamo sarebbe molto, molto meno figosa se non ci fosse stato quel molosso di reference che è il MAME. Stuoli di sviluppatori indipendenti e pixel artist starebbero tutti a guardare il soffitto. Il NES avrebbe un’egemonia irrealistica – più di quanta non ne abbia comunque – e la generazione di mocciosi incollati agli schermi dei coin-op non avrebbe spazio di rappresentazione nel presente. Il MAME è il monolito che ci ricorda soprattutto quanto i videogiochi sapessero essere differenti tra loro, per temi e gameplay, in quell’epoca magica che precede l’omologazione consolistica operata da SEGA, Nintendo e poi Sony.

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Hm! – BANDE A PART(E) [capitolo 7]

Questa settimana è stato pubblicato su Fumettologica il settimo episodio delle “storie di fumetti e rivoluzioni marginali” di Boris Battaglia. Anche se non vi piacciono i fumetti, io vi consiglio di darci uno sguardo, non rimarrete delusi. Continua a leggere

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Ron Howard nel primo GTA

Ron Howard è figlio d’arte. I genitori si conobbero e si sposarono durante una tournée. Dovettero aspettare che la compagnia si trovasse in una contea in cui fosse possibile sposarsi entro le 24 ore perché non restavano mai più di un giorno in uno stesso posto.

Rance Howard, papà di Ron, smise ben presto di recitare e si dedicò a curare la carriera di figli.

Ron Howard durante l'Andy Griffith Sho

Ron Howard durante l’Andy Griffith Show

Ron nel 1959, a soli 5 anni, ottenne la sua prima parte importante recitando in un episodio di Twilight Zone (per quelli giovani tra di voi, diciamo che era una specie di Black Mirror). Il successo arrivò un anno dopo quando il piccolo Ron entrò nel Andy Griffith Show. Nel 1973 partecipò ad American Graffiti di George Lucas, film che celebra i meravigliosi anni 50 che allora andavano tanto di moda in America (ogni decade ha il suo revival). Visto il successo di American Graffiti, il canale televisivo ABC decise di rimettere mano ad un vecchio progetto ambientato proprio nei giorni felici dei ’50. Un progetto che aveva proprio in Ron Howard il protagonista principale: Happy Days. Continua a leggere

Sei racconti che non ho avuto tempo di scrivere

1. La disegnatrice di muri

In Polonia c’è una piccola società di grafica. Ci lavorano 30 persone in tutto. Accettano per lo più commissioni dai grandi studi di videogame. Una di questi grafici è specializzata nel disegnare le texture dei muri. Però si annoia, allora inserisce messaggi e disegni nascosti nei muri. Per lei è solo un gioco, ma la tiene occupata. Venti anni dopo alcuni ragazzi appassionati di retro gaming ritroveranno quei messaggi e fonderanno una setta di adepti al culto dei segni nei muri.

2. L’ultima partita a cowboy e indiani

L’ultima partita a cowboy e indiani fu giocata nell’estate del 1997 in un campo abbandonato nella periferia di Madrid. A giocarla furono 7 bambini e 3 bambine. Avevano imparato le regole dal nonno di uno di loro. Questo nonno non faceva altro che raccontare di quando tutti i cortili e gli spiazzi della Spagna erano usati per giocare a Cowboy e Indiani. I bambini si fecero allora spiegare le regole e decisero di giocarci. Per l’occasione si applicò il regolamento classico stabilito negli anni ’20 dal comitato di bambini di strada dell’Europa centro meridionale. La partita del 1997 non fu però molto divertente, uno dei bambini cadde e si sbucciò un ginocchio decidendo quindi di abbandonare il campo di gioco, scoppio allora una lunga discussione su chi dovesse uscire per poter riequilibrare le squadre. I bambini decisero di non giocarci mai più e quella fu la fine ufficiale del gioco Cowboy e Indiani.

3. L’uomo che sognava le enciclopedie

C’è questo tizio che si chiama Giovanni, vive da solo. Adesso ha una quarantina d’anni e da più di un decennio quando dorme sogna sempre la stessa cosa. Cambiano i dettagli, l’ambientazione può essere diversa (un letto in riva al mare, la torre di un castello, il banco della sua classe in terza elementare), ma la storia del sogno è sempre la stessa: c’è lui che legge un volume di enciclopedia. Le prime volte era anche andato su internet a controllare se esistevano davvero le enciclopedie che sognava, ma aveva scoperto che quello che leggeva di notte era solo frutto della sua fantasia. Opere quali “L’universale raccolta dello scibile umano – volume terzo”, “Storia della filosofia della gloriosa nazione di Ultronia”, “L’enciclopedia delle arti e delle scienze raccontate da un pastore balbuziente”, “Storia comparata dei numeri primi – volume 8”, “Grammatica e igiene orale – dalla lettera D alla F”.

4. La storia del miglior prosciutto del mondo

Il prosciutto più buono del mondo fu servito in un supermercato di Reggio Calabria. Ne furono prodotte 673 fette, il 15 % di queste fu inserito in panini, il 44% venne mangiato come antipasto, il 32% fu mangiato direttamente dalla vaschetta, il restante 9% venne usato per particolari pratiche sessuali. La perfezione organolettica di quel prosciutto fu causata da diversi fattori: una tara genetica dei genitori dell’animale, un’estate perfettamente mite, il carattere particolarmente espansivo del maiale, l’abitudine da parte dell’allevatore di mescolare i resti del suo pranzo al cibo per le bestie. Tutte le persone che assaggiarono quel prosciutto godettero in seguito di una vita felice ed appagata.

5. Ma davvero vissero felici e contenti?

Il gatto con gli stivali viene castrato, ingrassa di dieci chili e muore per un colpo al cuore.

Pinocchio a sedici anni fonda una rock band, a diciotto passa l’estate a Rimini col suo gruppo suonando nelle balere. A ventuno pubblica il suo primo album da solista. A ventidue anni scopre di essere siero positivo. Muore a soli ventitré anni. Le sue ultime parole, pronunciate sul letto di morte al padre Geppeto, sono state “se fossi stato di legno tutto questo non sarebbe successo”.

La sirenetta scopre che il marito la tradisce, diventa anoressica.

Cenerentola passa la vita ad organizzare feste e balli, ma non riuscirà mai a replicare la magia di quella sera.

6. Il vero Dio

Si scopre che il Pastafarianesimo è l’unica vera religione. Il grande Dio Meat-Ball appare sui cieli del mondo e detta le sue leggi. L’Italia viene bombardata dalle altre nazioni del mondo perché colpevole di aver inventato un cibo blasfemo: gli spaghetti al sugo.