Lista aperiodica di roba bella che ho letto, podcast e video interessanti.
Se avete link a riviste, blog o podcast interessanti, lasciatemi un messaggio perché sono sempre alla ricerca di roba bella.
A ottant’anni dalla morte di H.P. Lovecraft. Lovecraft, l’Italia, la Valsusa, il Polesine
Giap è il blog del collettivo letterario Wu Ming. Ci trovate sempre molta roba interessante, come questo pezzo su Lovercraft e l’Italia.
Negli ultimi anni si sono svolti principalmente due dibattiti su Lovecraft: uno sulla sua attualità, l’altro sul suo razzismo. Che è inequivocabile e innegabile. Se ne trovano abbondanti tracce nei racconti — The Call of Cthulhu è pieno di considerazioni ostili su «sanguemisti» e umani «di specie bassa» — e il suo epistolario ci consegna molte invettive contro «gli italiani del Sud brachicefali & gli ebrei russi e polacchi mezzi mongoloidi coi musi da ratti & tutta quella feccia maledetta» e altre descrizioni del genere.
…
L’unico modo di andare oltre il razzismo di Lovecraft è riconoscerlo e portarlo in piena luce. Altrimenti il rimosso continuerà a tornare, e ogni volta saremo costretti a discuterne, quando invece c’è molto altro.
[il pezzo completo si trova su Giap]
Un’analisi filosofica delle foto di Diego Fusaro su Facebook
Fino a qualche mese fa vivevo in una bolla in cui nessuno aveva mai sentito parlare di Diego Fusaro, poi la bolla si è rotta e io sono stato inondato di articoli e video di questo “giovane pensatore” (si stava meglio nella bolla). Un paio di amici l’hanno conosciuto e mi dicono che in fondo sia un bravo ragazzo. Vice gli ha dedicato uno spassosissimo pezzo per prendere in giro la passione più grande di Diego Fusaro.
Le foto davanti alla legna sono una vera e propria ossessione per Fusaro: ne ha decine così, vestito con la tuba e il pastrano come Rodion Romanovich Raskolnikov, ma anche molte altre in cui posa pensieroso in camicia e pullover, o con il cappuccio e il foulard. Quindi mi sono chiesto che tipo di simbologia si nasconda dietro queste foto.
[foto di Fusaro e articolo di Niccolo Carradori si possono gustare a questo link]
Scegliete voi quale vi garba di più.
Marco Valtiani ha scritto un brillante post sul suo blog in cui affronta la questione di chi sia la responsabilità dei post scritti sul beppegrillo.it,
“Sono escamotage per proteggersi da denunce di tipo politico!!!1!”
Da uno a troppo, quanto sembra una frase detta da un sostenitore di Berlusconi? Di nuovo: se Renzi o chiunque altro scampasse a una giusta condanna per un cavillo legale, quanto vi roderebbe il culo? Quante offese gli lancereste addosso? Quanto, eticamente, non cambierebbe di una virgola il fatto che abbia in realtà violato la legge? Che Andreotti sia stato prosciolto da molti reati di mafia per prescrizione cambia forse il fatto che sicuramente sapeva qualcosa ed è stato zitto come uno stronzo di vacca? No, vero? E poi, basta con questa cazzate delle denunce politiche, che sono sempre e solo quelle contro il vostro partito.
[il post lo trovate su Non si sevizia un paperino]
Jane Austen: Galloping girl
Quest’anno ricorrono i 200 anni dalla morte della grandissima Jane Austen. Se non avete mai letto niente di questa grandissima autrice, il mio consiglio è quello di leggere un libro a caso e godervi la qualità immensa della scrittura e l’intelligenza sconfinata che traspare da quelle pagine. In questo pezzo su Prospect si cerca di raccontare l’autrice dal punto di vista “politico”, le sue opinioni sulla società inglese e come queste sono cambiate nel corso degli anni. Molto interessante.
During Austen’s time of apprenticeship, radical novelists typically presented their heroes and heroines as the victims of a rotten system. Conservative writers of fiction tended, by contrast, to treat their protagonists as sinners in need of correction and redemption. The late Marilyn Butler was the most forceful proponent of the line that Austen belonged in the second camp, and to insist that her brand of conservatism, Anglican and Tory, would have been understood as such by early-19th-century readers. Read in this light, her heroines contrive to endorse the status quo through their commitment to duty and self-sacrifice. Writing as a Christian moralist, Austen, it is often claimed, duly presents a view of society that conforms to religious principles and respects tradition.
[il pezzo è un po’ lungo, ma merita molto, lo potete leggere qua]
The Original Beauty and the Beast Opening Number Adjusted for Belle’s Giant Sense of Entitlement
La settimana scorsa siamo andati a vedere la nuova edizione della “Bella e la bestia” della Disney. Mentre Emma Watson/Belle cantava e si aggirava nel suo paesello lamentandosi del fatto di essere circondata da buzzurri ignoranti, mi sono ritrovato a pensare “Ma che str£”%”. Questo pezzo su Medium è una presa in giro di quella scena e di come, letta con attenzione, descriva una ragazza snob e un po’ saccente.
Townsfolk:
Look there she goes that girl is strange, no question!
So self-important, can’t you tell?
Woman: Always crashing through the crowd
Man: ’Cause those books have raised her proud
Townsfolk: She’s the cis-white elite feminist in town.
p,s, un “cis-white” è formata da “cis” e “white”, dove “cis” è l’abbreviazione di “cisgender” che possiamo sintetizzare come l’opposto di “trasgender”.
[si legge su Medium qua]
Bill Murray Admits A Painting Saved His Life
A Bill Murray chiedono cosa sarebbe stata la sua vita senza la scoperta dell’arte. Lui racconta di quando un dipinto gli salvò la vita.
COME CHUCK BERRY COPIÒ MARTY MCFLY
Chuck Berry è morto e Paolo Madeddu ha scritto un gran bel pezzo.
Chuck Berry era vecchio. Ma non il giorno in cui è morto, a 90 anni. No! Era vecchio quando ha inciso il suo primo successo, Maybellene, nel 1955: un debutto a 29 anni, età mai raggiunta da molti dei suoi eredi angosciati e intossicati. All’epoca aveva già famiglia, diversi lavori alle spalle (operaio, parrucchiere, fotografo) e quattro anni di detenzione non appena diventato maggiorenne, per aver rubato un’automobile insieme a due amici puntando una pistola sul proprietario; solo nel 1952 si era messo a suonare con qualche band, sempre per tirar su un po’ di soldi. Non è troppo strano che sia vissuto fino a 90 anni invece che morire a 27: il suo rock’n’roll è sempre stato una celebrazione della vita. A differenza di quanto accade con Elvis, Little Richard o Jerry Lee Lewis, nel suo repertorio non trovano spazio aggressività o un umor nero inconsolabile. Le sue introduzioni di chitarra su due corde, tutte uguali, sono un “pronti via” per una corsa da qualche parte (oltre che un ingegnoso sistema per essere immediatamente riconoscibile alla radio quando partiva il pezzo).
[ai legge su A Margine]
Tracking Talkies
Domani esce finalmente Thimbleweed Park, la nuova avventura grafica di Ron Gilbert. Se non conoscete le avventure grafiche o se non sapete chi sia Ron Gilbert… no vabbe’, non riesco a pensare che esistano persone che non sappiano queste cose. Dicevo, domani esce Thimmbleweed Park e lo sviluppo di questo gioco è stato raccontato online da Gilbert e il suo team nel corso degli scorsi due anni. Uno degli ultimi post sullo sviluppo del gioco racconta il processo che Gilbert ha seguito per gestire le migliaia di linee di dialogo dei personaggi del gioco. Forse è un racconto un po’ per gli addetti ai lavori, ma dateci un occhio perché è interessante vedere quanta complessità ci sia dietro un aspetto apparentemente minore (i sottotitoli) di un videogioco.
With over 16,000 record lines of dialog, someone on Twitter asked for a blog entry how how we keep it all organized. “Ha ha, we don’t”, Ron said laughing.
[il resto si trova sul blog di Thimbleweed Park]
20 Years Later John Goodman Sara Gilbert in Hilarious Roseanne Spoof
Dopo 20 anni John Goodman torna ad interpretare il personaggio che gli ha dato la fama in “Roseanne” (in Italia era “Pappa e ciccia”).
S-Town
S-Town é il nuovo (attesissimo) podcast prodotto da Serial e This American Life. Su Serial avevo già scritto un po’ di tempo fa raccontando la bellissima seconda stagione. This American Life è uno dei migliori progetti di radio e podcasting al mondo (qua ho provato a raccontare un pezzo di un episodio che mi ha spezzato il cuore). Il 28 marzo sono stati pubblicati online tutti e 7 i capitoli di S-Town. Io per adesso ho ascoltato solo il primo capitolo ed è molto interessante.
Si può ascoltare dal sito di S-Town o su qualsiasi piattaforma di podcasting