Dopo quasi due anni di campagna elettorale, finalmente tra dieci giorni si terranno le elezioni presidenziali americane.
Quest’anno la sfida è particolarmente interessante perché si sfideranno Hillary Clinton e Donald Trump. La prima donna candidata da uno dei due principali partiti, contro il candidato Repubblicano più estremista degli ultimi 40 anni.
Sono stati mesi di campagna intensa, prima c’è stato il grande rito delle primarie, poi le Convention e infine i dibattiti tra i candidati. Una maratona che finalmente terminerà il prossimo 8 novembre, quando sapremo ufficialmente il nome del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America (SPOILER: quel nome è Hillary Clinton EDIT del 11/9/2016 e invece COLPO DI SCENA, ha vinto The Donald).
Per noi italiani questa campagna elettorale americana ha poi avuto un interesse particolare. Gli americani si sono confrontati con un candidato come Donald Trump che sembrava avere molti punti in comune con il nostro Silvio Berlusconi.

Donald is the new Silvio
Perciò è stato molto interessante vedere come il sistema mediatico americano gestiva il fenomeno The Donald e confrontarlo con quanto invece fatto in Italia con Il Cavaliere.
Anche perché, cosa ancora più affascinante, nel giro di pochi mesi The Donald è riuscito a ripercorrere la stessa parabola che Silvio ha compiuto in quasi venti anni di carriera politica: gli inizi nell’antipolitica, la deriva xenofoba, le gaffe, i dubbi sulle capacità imprenditoriali, lo scandalo sessuale.
E poi ci sono stati i comici, anzi i comedians, i veri vincitori di questa campagna elettorale americana. Il sistema di intrattenimento americano si è buttato su The Donald e ne ha sfruttato ogni difetto, ogni errore e ogni gaffe per creare battute e sketch memorabili.
Perché se c’è da prendere per il culo qualcuno, diciamocelo, gli Americani sono imbattibili.
Quella che segue è una rassegna non esaustiva dei migliori monologhi e sketch prodotti in America su Donald Trump.
Comunque vadano le elezioni, almeno ci saremo fatti una bella risata.
SNL – Saturday Night Live
Iniziamo con gli sketch del più famoso programma comico della televisione americana. Creato da Lorne Michael nel 1975, da allora va in onda il sabato in diretta da New York.
Qui c’è una pubblicità che mostra alcune elettori di Trump (anche se non capite bene l’inglese, guardatela lo stesso perché non è importante cosa dicono, ma cosa fanno)
Poi ci sono gli sketch dedicati ai dibatti in cui spicca la gigantesca performance di Alec Baldwin che imita Donald Trump. Ci sono stati quattro dibattiti (tre tra i candidati presidente e uno tra i candidati alla vicepresidenza) e per ognuno c’è uno sketch, il mio preferito è quello sul primo dibattito tra Trump e Clinton. Anche qui, se non riuscite a capire bene cosa stanno dicendo, guardatelo lo stesso e godetevi Alec Baldwin.
Full Frontal with Samantha Bees
Lo show di Samantha Bees è stata la sorpresa dell’anno.
Qui c’è il suo monologo dedicato al video del 2005 in cui The Donald racconta di quanto gli piaccia conquistare una donna prendendola per la “pussy”. Samantha Bees è un fiume in piena e se non sapete cosa sia una “pussy” dal minuto 5.14 fino alla fine del video c’è un’interessante lista di sinonimi.
The Late Show with Stephen Colbert
Il Late Show, dopo essere stato per anni condotto da David Letterman, dal 2015 è in mano a Stephen Colbert.
Colbert non ha fatto sconti a Trump e lo ha attaccato praticamente in ogni monologo dello show. Trump non ha mai accettato di essere ospite dello show, ma questo non ha fermato Colbert e il suo staff.
Qui invece un monologo in cui Colbert commenta la dichiarazione di Donald Trump in cui il candidato repubblicano nega di aver dato inizio al Birther Movement (questa storia del Birther Movement è anche essa degna di nota, ma ci vorrebbe un altro post per spiegarla).
Last Week with John Oliver
John Oliver è un comico di origine inglese e presenta uno show che va in onda ogni settimana sul canale HBO (quello di Game of Thrones per capirci). Oliver è diventato famoso per i suoi lunghi monologhi in cui spiega e racconta un fatto o un aspetto della società americana. Per mesi ha detto di non volersi occupare di Donald Trump perché voleva evitare qualsiasi forma di pubblicità a The Donald (quella storia di “parlarne bene o male purché se ne parli”). Però, quando ormai era chiaro che Trump sarebbe stato il Republican Nominee, John Oliver ha fatto questo monologo di 20 minuti che è già diventato un classico della televisione americana.
Real Time with Bill Maher
Bill Maher si definisce un liberal, esprime opinioni chiaramente di “sinitra” e passa gran parte del suo tempo in televisione a prendere in giro il Partito Repubblicano. Ogni monologo di Maher è un gioiello di ironia ed intelligenza, se avete un po’ di orecchio per l’inglese io vi consiglio di vederli tutti. Per questa lista ho pescato a caso questo, giusto perché inizia con una battuta che mi ha fatto molto ridere:
… chiunque sia a vincere le elezioni di novembre, che sia Hillary o che sia l’Hitler arancione…
The Daily Show with Trevor Noah
Trevor Noah è originario del Sud Africa ed è il comico che ha sostituito Jon Stewart al Daily Show (il Daily Show di Jon Stewart è considerato da molti il più importante show televisivo degli ultimi anni… giusto per dire il tipo di pressione che deve aver avuto Trevor Noah quando ha accettato il lavoro). Anche qui, il mio consiglio è di andare sul canale del Daily Show e recuperare un po’ di sketch perché meritano tutti. Dovendo sceglierne uno, qua c’è Trevor Noah che spiega perché il Partito Repubblicano è responsabile dell’ascesa di Donald Trump.
Jon Stewart
E visto che si parlava di Jon Stewart, chiudiamo con il monologo che ha fatto da Colbert durante il periodo della convention repubblicana.
E buona fortuna a tutti.

The Donald
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