C’era questa ragazzina, non avrà avuto nemmeno sedici anni, ha iniziato a correre lungo il marciapiede. Io ero in macchina fermo al semaforo e lei era di fronte a me che correva. Era uno scatto da centometrista, uno di quegli sforzi atletici in cui uno impegna tutte le proprie energie per raggiungere uno scopo ben preciso.
Fissava di fronte a sé il suo obiettivo e correva a lunghe falcate.
“Forse non vuole perdere l’autobus” ho pensato.
Sfruttando il rosso del semaforo in un paio di lunghi passi la ragazzina ha attraversato la strada. Ginocchi alti e testa china ha continuato a correre.
“Speriamo riesca a prendere l’autobus, poverina”
Dopodiché ha fatto due passi un po’ più corti, ha rallentato ed è saltata al collo di un ragazzino magro magro. Loro e i loro due zainetti si sono abbracciati per un’infinità.
Quando è scattato il verde io sono andato via e loro stavano ancora lì ad abbracciarsi.