Ciao, mi chiamo Antonio Furno e sono 10 giorni che non apro Facebook e Twitter.
Sono ad un terzo del percorso e mi sembrava interessante raccontarvi alcune delle cose che ho scoperto.
1. La batteria del mio telefono dura più di 24 ore. Sono un felice possessore di un OnePlus One da oltre due anni. Prima di questa pausa dovevo ricaricare il telefono almeno una volta ogni 6 ore. Avevo punti di ricarica sparsi in diversi punti dell’ufficio e della casa per essere sicuro di avere sempre il telefono carico. Adesso posso resistere più di 24 senza alcun problema.
2. Vado a letto prima. Prima della pausa non riuscivo quasi mai ad andare a letto prima di mezzanotte. Arrivata l’ora della nanna mi dicevo “diamo un’ultima occhiata a Facebook e Twitter”. Di solito l’occhiata durava non meno di un’ora.
3. Non ho la più pallida idea di quale sia la “notizia del giorno che ha fatto indignare la gente”. Prima mi sembrava che ci fosse sempre UN argomento che fosse al centro di tutte le conversazioni, UNA sola notizia che fosse discussa da tutti. Di solito era una notizia che creava sgomento o sdegno: il politico arrestato, le spese folli della regione, il costo di Sanremo, i cani bastonati, il turista scippato. Nel mio mondo senza social non esiste nulla di tutto ciò.
4. Ho scoperto che alcuni personaggi sono del tutto irrilevanti. Ci sono tutta una serie di persone che sui social sono in grado di guidare il dibattito pubblico, ma che nel mondo mainstrean non esistono proprio. Tutti quei politici di basso livello, ad esempio, gente come Carlo Sibilia, i leghisti, la gente di Casa Pound. Nel mondo dei giornali e della comunicazione generalista, tutti questi personaggi non esistono, non arrivano ad essere visti. Ci sono poi gli esperti del web, i Bagnai, i Becchi, i Byoblu, che sui social sono in grado di polarizzare le opinioni di molti, ma che nel grande flusso delle informazioni non riescono ad emergere.
5. Le notizie locali arrivano prima e meglio sui social. Come avevo detto in questo vecchio post, sto cercando di mantenermi informato usando strumenti diversi. Per le notizie locali, della mia piccola provincia, avevo scelto di usare tre portali di informazioni, ma non è stato sufficiente. Molte delle cose che succedono in città non arrivano e non vengono raccontate. Se arrivano sui portali, spesso gli articoli sono comunque oscuri o per addetti ai lavori. Sono anche più che sicuro che mi stia perdendo tutta una serie di notizie legate ad eventi che si stanno svolgendo in città. Da questo punto di vista sento la mancanza degli eventi di Facebook.
6. I meme non esistono più. A parte qualche video buffo che arriva sulla homepage di Repubblica.it, non sono più esposto ai meme. L’unico canale che mi è rimasto per ricevere video simpatici, GIF e immagini buffe è WhatsApp, ma anche lì non sono presente in molti gruppi, perciò la roba è davvero poca. Non ne sento per niente la mancanza. Incomincio davvero a pensare che i meme siano il male peggior della rete, sistemi per rubare tempo e attenzione agli utenti senza dare nulla in cambio. Esperienze inutili.
7. Non sono più aggiornato su un certo tipo di prodotti editoriali che mi piacciono. Negli anni ho creato una serie di contatti, amicizie via Facebook e profili Twitter, che mi tenevano sempre aggiornato sulle novità editoriali indipendenti, sui fumetti autoprodotti, sui nuovi webcomic o sulle campagne di crowdfunding più promettenti. Grazie a questi contatti negli anni sono riuscito a leggere alcuni dei fumetti che più mi sono piaciuti. Senza i social mi risulta difficile capire come tenermi aggiornato.Dovrei iscrivermi a tutti i blog e tumblr degli autori che mi piacciono, ma non sarebbe fattibile. Questa è una delle cose che più mi mancano dei social.
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Altre liste:
6 racconti che non ho avuto tempo di scrivere
8 cose che ho iniziato ad apprezzare in vecchiaia
9 dimostrazioni della non esistenza di Dio
p.s. questo post è pubblicato durante i miei 30 giorni di #NoSocial30. Il post è stato pubblicato in automatico anche sui miei canali social, ma se vuoi lasciarmi un commento devi farlo qua sul mio blog.
Pingback: 9 dimostrazioni della non esistenza di Dio | trenta per cento
Bravo Bravo! Ti ho letto su Feisbuk! Altrimenti chi lo apriva il tuo bologgo? 🙂
Grazie! Grazie! Pensa che c’è gente che arriva qua perfino da Bing. Roba da non crederci.
Ciao Antonio, non uso né Facebook, né Twitter. Effettivamente i meme li scopro nelle chiacchiere in ufficio oppure al bar. Ciao
Ciao Gilda, mi ricorda quando tutti guardavono Zelig e mi dicevano “Fatti non pugnette!” e ridevano. E io non capivo.